Articolo
pubblicato su il Bresciaoggi del 29/06/16
Scritto
da: E.BER.
GARDONE. Un convegno delinea l'attivismo della criminalià
calabrese in Valtrompia
La mappa dimostra la gravità della situazione. In Valtrompia ci
sono immobili confiscati alla 'ndrangheta in sei Comuni: si va dal terreno in
località S. Andrea di Bovegno ai capannoni a Concesio passando dalla casa in
montagna di Pezzaze, a quelli in Caino, Lumezzane, Sarezzo, Villa Carcina. Sono
dati forniti l'altra sera nel Convegno «Mafia e Psicologia - dalla conoscenza
all'intervento» in Comunità Montana a Gardone Valtrompia, coordinato
dall'assessore ai Servizi sociali Mario Folli con relatori nell'ordine Fernando
Scarlata (Comitato Antimafia di Brescia), Antonino Giorgi dell'Università
Cattolica, Gian Antonio Girelli, presidente della Commissione antimafia
regionale. La 'ndrangheta è forte a Brescia e in Valtrompia perchè vi ha
applicato alla perfezione il suo meccanismo di gruppo «fondamentalista», lo
stesso della deriva jihadista islamica: crescere nella «famiglia» calabrese
robot esecutori pronti e indifferenti a tutto; lavorare sotto traccia, per
colonizzare la zona in cui operano. Scarlata ha già fatto ai sindaci ed ora
alla Comunità la proposta di una targa sugli immobili che renda noto a tutti
che si tratta di bene confiscato. Per la 'ndrangheta il mondo si divide tra ciò
che è Calabria e ciò che non è Calabria da dove partono sempre gli ordini. La
legislazione italiana, avanzata e osservata in tutto il mondo, è efficace: da
una parte con la confisca impedisce all'imprenditore della 'ndrangheta di
continuare l'attività, dall'altra con l' «allontanamento dei minori» blocca la
successione nella famiglia. Il bene confiscato a servizio della società poi è
un colpo anche come simbolo di una alternativa. Ci sono fondi della Regione
Lombardia a disposizione. In Valle Trompia hanno avviato domanda e ottenuto
fondi Lumezzane (70.000 euro), Sarezzo (200.000 euro). Girelli, ha ricordato
che la Regione Lombardia ha una legge antimafia dal 2015, illustrato il buon
lavoro bipartisan della sua Commissione ha insistito su due parole d'ordine:
legalità e «responsabilità».
Nessun commento:
Posta un commento