domenica 3 luglio 2016

Comitato antimafia: pericolo di infiltrazioni della ’ndrangheta


Articolo pubblicato su Il Giornale di Brescia del 2/07/16
Scritto da: c. d.

L’allarme mentre è in corso a Brescia il processo Pesci, per fatti mantovani

Si sta svolgendo nelle aule del tribunale di Brescia il processo Pesci, costola lombarda dell’inchiesta Aemilia. Sotto accusa il clan cutrese dei Grande Aracri, con ramificazioni a Mantova e a Cremona. Associazione mafiosa, estorsione e traffico di armi le accuse rivolte al boss della ’ndrangheta Nicolino Grande Aracri e ad altri quindici imputati, tra cui note figure politiche. «Anche se non si tratta di una vicenda bresciana - ha sottolineato Fernando Scarlata, coordinatore del Comitato antimafia Peppino Impastato - noi intendiamo porre l’attenzione su questo processo. Perché le infiltrazioni sono partite da alcune città dell’Emilia Romagna per poi diffondersi nel Cremonese e nel Mantovano, perciò Brescia potrebbe essere la prossima tappa». Per Scarlata, che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa proprio davanti al Tribunale cittadino, non si può attendere: «Abbiamo il dovere - ha sottolineato - di prevenire questo rischio prima che divenga realtà. Brescia è la seconda città della Lombardia per beni confiscati alla mafia e la cosa dovrebbe farci riflettere. La ’ndrangheta al Nord non è solo traffici illeciti di stupefacenti, ma anche e soprattutto abusi edilizi, che nella maggior parte dei casi - ha detto Scarlata - vedono coinvolti poteri politici e colossi imprenditoriali. A Brescia mancano inchieste che ravvisino questi collegamenti». Un altro filone del processo Pesci, quello relativo all’affare Lago castello, si sta svolgendo a Roma, con il filone dell’affare Lagocastello, e un altro ancora a Mantova, per l’episodio di corruzione tra l’ex sindaco Nicola Sodano e il commercialista Domenico Laratta per la nomina del secondo nel collegio dei revisori dell’Università in cambio di presunte prestazioni professionali gratuite. 

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