lunedì 2 maggio 2016

Colpito lo spaccio. Ripulita l’area vicina a «Frank»

Pubblicato su: BresciaOggi.it
Scritto da Franco Mondini

Cinque mesi di indagini, con la Mandolossa passata al setaccio: decine e decine di controlli senza farsi notare nelle fredde e uggiose notti di dicembre e gennaio e con i primi tepori di primavera perlustrando palmo a palmo l’area che porta in via Vallecamonica. La strada principale in cui a Brescia si trovano sesso e droga, nei piazzali e nelle stradine che portano ai capannoni e ai pochi campi rimasti.
In azione Starsky&Huch, abili investigatori della narcotici del Nucleo operativo della Compagnia di Brescia. Diverse volte hanno operato in compagnia del loro «capo», il tenente Giulio Pisani. Dovevano e volevano con tenacia e bravura infliggere un duro colpo allo spaccio da strada e sono riusciti a farlo ricevendo pubblicamente il plauso del comandante provinciale colonnello Giuseppe Spina.
Hanno tolto dal mercato in un solo botto 48 chili di marjiuana, 50 grammi di cocaina, 200 di eroina, 800 di hashish e 1.200 capi di abbigliamento contraffatti venduti da ambulanti senegalesi che arrotondavano spacciando «fumo». Soprattuto, hanno arrestato ben 11 persone.
«UN IMPEGNO che ci eravamo persi e che abbiamo portato a termine - ha sottolineato il colonnello Spina -: dopo gli arresti la situazione è decisamente mutata in via Vallecamonica, come può notare chi vi vive o passa di lì. Ora restano altre zone della città. Badia e Violino, l’area del fiume Mella, via Chiusure e l’area compresa tra via Vallecamonica e la rotonda di Gussago. Lì si spaccia impunemente giorno e notte, e noi diremo basta». 
Lo spaccio era gestito e controllato da senegalesi, mentre il fornitore è stato individuato in un nigeriano di 40 anni, da 10 a Brescia e mai controllato. Avrebbe confidato di non essersi mai «mischiato» con chi è conosciuto da carabinieri e polizia. Ha ammesso candidamente di spacciare per mantenere sè e le sue famiglie (ha tre mogli) e di aver acquistato un paio di ville in Nigeria. Il suo referente, che faceva da tramite con gli spacciatori, era un 37enne del Burundi conosciuto negli ambienti dello spaccio come «Rambo» per la sua decisione e sfrontatezza. Entrambi sono in carcere mentre gran parte degli arrestati ha ottenuto i domiciliari e attenderà il processo a casa.
Le indagini iniziate a dicembre e concluse nei giorni scorsi hanno portato al sequestro in zona ospedale di 48 chili di marijuana pronti per essere spacciati. Un carico simile dura un paio di settimane: facile immaginare i guadagni illeciti per i trafficanti che si rifornivano in Albania.
DISARTICOLATO il vertice dell’organizzazione, che era ben radicata a Brescia. I carabinieri guidati dal tenente Giulio Pisani e coordinati dal maggiore Alessio Artioli hanno arrestato un nigeriano, otto senegalesi, un indiano, un cittadino in fuga dal Burundi e un ghanese. Gli uomini dell’arma hanno arrestato e denunciato anche numerosi piccoli spacciatori che agivano in via Vallecamonica principalmente nel piazzale adiacente la pizzeria-dolceria «Da Frank». Sempre i carabinieri hanno chiuso temporaneamente un locale etnico - stop per 8 giorni - perchè frequentato da pregiudicati e da spacciatori stranieri. 
La linea dura ha premiato e come la tenacia dei due carabinieri, che sono riusciti a infiltrarsi nel mondo dello spaccio e a individuare un centinaio di clienti. Alla «Masotti» tanta soddisfazione, pari alla volontà di continuare.

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